disegni e storia: Enki Bilal

Enki Bilal, di origini iugoslave, Dedica questo racconto di fantascienza suo padre, bambino di Ljubuski, comune dell Bosnia-Erzegovina (oggi).
Considerata la mescolanza di etnie e religioni, è impossibile sapere a quale appartenga.
Infatti nel racconto il protagonista, evita di rispondere ogni volta che glielo chiedono.
La storia si svolge nel 2026, in un futuro dispotico, dove alcuni fanatici religiosi (una nuova religione monoteistica che si è ispirata a varie fedi), vogliono rovesciare l’attuale governo del Mondo.
Il protagonista si chiama Nike (dalla marca di scarpe indossata da suo padre il giorno della sua nascita) e possiede una memoria eidetica, che grazie all’addestramento gli permette di ricordare persino i primi giorni di vita.
Su questi ricordi si basa tutta la storia, visto che sta cercando di riunirsi ai due neonati con cui divideva il letto nell’ospedale di Sarajevo, nel 1993, Amir e Leyla.
In quei giorni la città era in piena guerra civile, Serbo-Croata-Bosniaca.
Nike viene sfruttato dai fanatici per rintracciare Leyla, ora un’astrofisica, che con le sue scoperte di vita aliena sta minando la loro nuova religione.
Amir viene arruolato direttamente, per essere convertito.
La conversione avviene con mosche cibernetiche che si insinuano nel cervello dei soggetti, ma Amir riesce a schiacciarla in tempo.
Nike viene aiutato da un poliziotto a liberarsi dal controllo cibernetico dei fanatici e raggiungere Leyla.
La trappola dei fanatici finisce per rivolgersi contro di loro, distruggendo la loro base.
Il racconto è abbastanza complicato, ma lo sviluppo è coinvolgente, rendendo la storia piacevole.
Si nota l’avversione dell’autore per gli effetti della religione sui comportamenti delle persone.